Via dai Fori Imperiali: visita al foro di Augusto raccontato da Piero Angela

Da un impero all’altro: quello fascista che costruì tra il 1928 e il 1932 la romana Via dei Fori Imperiali (un'utopia di grandezza, quella fascista, che ebbe miglior effetto nella costruzione dell'EUR 42, immenso quartiere modernista e metafisico a sud di Roma) e quello di Ottaviano Augusto che va in scena ogni sera dal 22 aprile al 28 settembre 2014 in Via dei Fori Imperiali grazie ad una ricostruzione multimediale virtuale e visiva a cura di Piero Angela e Paco Lanciano con l'aiuto di Mizar (azienda già nota per la ricostruzione multimediale a Palazzo Valentini, sempre nella capitale).
Ancora una volta Via dei Fori Imperiali è al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica internazionale. Stavolta per merito di uno spettacolo, nell'ambito della celebrazione del bimillenario dalla morte dell'imperatore Ottaviano Augusto, che vede tra i promotori il Sindaco Marino Marini.
Una manovra non solo culturale, ma di forte impatto politico e amministrativo, che segue il piano di pedonalizzazione e che concorre alla squalificazione del grande viadotto fascista che collega il Colosseo a Piazza Venezia. Emblematico il passaggio dello spettacolo in cui i fori di Nerva, Ottaviano, Traiano, vengono letteralmente spazzati via dal piano urbanistico mussoliniano. Impossibile tornare a casa senza pensare a cosa sarebbe visitare questi luoghi se non fossero stati compromessi dalla nuova viabilità.
Al di la di queste riflessioni non si può fare a meno di far notare ai lettori quanto il lavoro di Angela sia ben realizzato e, sopratutto, quanta sensibilità nei confronti della storia romana informi il pensiero di questo intramontabile divulgatore. Una narrazione che ha suscitato grandi emozioni tra coloro che hanno avuto il  piacere di partecipare e di assistere allo spettacolo.
Agli spettatori, cui veniva dato un ricevitore audio nel quale veniva trasmesso il commento registrato di Piero Angela, è stata data la possibilità di assistere alla ricostruzione virtuale e visiva del foro di Ottaviano. Anastilosi, illuminazioni progressive e selettive, proiezioni e ricostruzioni storiche: questi gli strumenti attraverso i quali è stato possibile compiere un vero salto in un passato lontano venti secoli.
Unica nota negativa è la malinconia che coglie lo spettatore al termine delle proiezioni, quando tutto viene spento, le colonne di luce scompaiono e ritorniamo alla realtà delle antiche ed incomplete rovine. Fascinose e romantiche come sempre, ma pur sempre rovine, memoria fisica di una civiltà senza pari che non seppe, tuttavia, evitare il declino.
Ben vengano perciò le ricostruzioni virtuali in un sito archeologico di questa importanza, l'auspicio è che questi strumenti siano sempre più numerosi ed accessibili, come strumenti di studio, ad esperti, appassionati o semplici turisti.

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